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sabato 10 agosto 2013

Risposta ad un nostro Lettore riguardo l'amministrazione dei Sacramenti da parte degli "Una Cum Bergoglio modernista" e l'accettazione dei riti Sacramentali riformati dai modernisti durante il Conciliabolo vaticano II...

 San Paolo: “Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch’io vantarmi un poco. Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io. Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! (2Corinzi,11,12-21).
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 http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2013/05/DUE-PAPI-IN-VATICANO-7.jpg
IL QUINTO E IL SESTO PONTEFICE DELLA NUOVA E FALSA CHIESA CONCILIARE...

Ultimamente stiamo riflettendo profondamente sul problema dell'Autorita' nel tempo della "Nuova Chiesa Conciliare", ascoltando conferenze, leggendo testi, ed incontrando persone, e dato che un carissimo Lettore ci ha interpellato nell'articolo, "...Questi sono i tempi cattivi... L'eresia è dappertutto, e i seguaci dell'eresia sono al potere quasi dapertutto", chiedendoci un nostro pensiero, se è o no lecito assitere ad una Messa "Una Cum" anche se celebrata col Rito Antico, proponiamo questa nostra riflessione:

 Questa è la dottrina della Chiesa (in tempi normali), a cui noi aderiamo.
 Pio IX (1792-1878): (…)al di fuori di essa (la Chiesa cattolica) non vi è la vera fede, né la salvezza eterna, perché non si può avere Dio quale Padre se non si ha la Chiesa quale Madre, e a torto uno può illudersi di fare parte della Chiesa, quando è separato dalla Cattedra di Pietro, sul quale è fondata la Chiesa.” (Singolari quidam, 222)

Sant’Agostino: Chiunque è separato dalla Chiesa Cattolica è votato alla collera divina.” (Epistola CXLI).
 
La questione dell' "Una Cum" è, a parer nostro, il motivo della divisione in seno al movimento Tradizionale, che si è messo più o meno di traverso rispetto agli impostori modernisti che hanno occupato la Chiesa da oltre 50 anni. Questo perchè nessuno dei gruppi Tradizionali (eccetto i sedevacantisti ed i sedeprivazionisti) ha mai voluto mettere mano al problema dell'autorità: da un lato disubbidiscono abitualmente a colui che professano (a parole) essere autentico Pontefice, perchè insegnano che il Magistero Ordinario non è infallibile e che il Papa è infallibile solo quando parla Ex Cattedra, arrivando così, in virtù di questa proposizione eterodossa e non cattolica, all'accattazione (sempre a parole) dei due pontefici del Concilio e dei quattro post conciliari. Per contro, però, intrattengono ignobili tentativi di accordo, (meramente pratici, quindi contro la fede), con colui che, pur sedendo sul Soglio di Pietro, abitualmente insegna autentiche eresie, (gli ultimi sei cosidetti Pontefici della Nuova Chiesa Conciliare). Lo stesso mettersi in dialogo per trovare un accordo col Papa è un assurdo ecclesiale, infatti ad un autentico Pontefice bisogna ubbidire e non cercare dei modi per trovare la via di stare in comunione con esso; inoltre è anche un assurdo dottrinale e liturgico il fatto di celebrare "Una cum", cioè "in comunione di fede e di obbedienza" e poi cercare di giungere con un "accordo" proprio per conquistare una comunione (oltretutto falsa e apparente) che in realtà non c'è.

Esistono anche delle realtà che tengono i piedi in due staffe a cui non è prudente rivolgersi, per mentenersi in un cammino coerentemente tradizionale: per esempio I Francescani dell'Immacolata (che oggi sono sulla la bocca di tutti, specialmente di coloro che hanno insozzato la Fraternità San Pio X con le loro eterodosse tesi di conciliare l'inconciliabile, affermando che i Frati sarebbero "martiri della Tradizione") si richiamano alla Tradizione ma tradizionali non sono, in quanto nascono conciliari per poi passare col tempo al biritualismo conciliare, in quanto seguono e difendono il serpentino Summorum Pontificum dell'emerito modernista Ratzinger, che in primis dichiara il fallimento del tentativo da parte di "Paolo Mesto" di abrogare il Vetus Ordo per sostituirlo col pessimo Novus Ordo Missae, (e questo è positivo), per poi far diventare straordinario il vero rito della vera Chiesa Cattolica, quindi passibile di condizioni per concederne o per venirne negata la celebrazione, (e questo è totalmente negativo e contraddice la prima proposizione).
La convivenza di due riti diametralmente opposti ha portato all'implosione interna di questo Ordine (per quanto riguarda l'aspetto liturgico), con il prevalere a tutt'oggi di coloro che soggiacciono totalmente nell'obbedienza ai nemici di Cristo. Questo il modernista Ratzinger lo sapeva molto bene: i due riti non possono convivere insieme e infatti nella sua mente contorta e modernista covava il progetto di un nuovo rito che comprendesse gli altri due. In questo modo sarebbe riuscito a fare ciò che il perverso Paolo Mesto non era riuscito a fare, cioè l'abbrogazione del Vetus Ordo (bollato in eterno da San Pio V con la "Quo Primum Tempore") e la creazione di un mostro liturgico (la ben nota "Riforma della riforma") che secondo lui mettesse d'accordo tutte le parti contendenti: Tradizionali e modernisti; ma il Padre Eterno non la pensava in questo modo, e Ratzinger è andato a far parte del passato, come quinto Pontefice modernista della Nuova Chiesa Conciliare.
  
Chiaramente si spera che l'Ordine dei Francescani dell'Immacolata diventi in futuro un Ordine realmente Tradizionale, anche se per ora la strada sembra lunga ed ardua, ma la prima condizione sarebbe quella di abbandonare la tesi farlocca dell'ermeneutica della continuità (che comprende anche il principio del biritualismo), staccandosi da questa Gerarchia modernista che sta distruggendo ciò che di cattolico è rimasto in questo martoriato mondo, prendendo a confutarla costantemente.
Basta ascoltare nel video che proponiamo subito sotto che cosa dice l'ultimo cosidetto sesto Pontefice della falsa ed eretica Chiesa Conciliare (che poi è solo un esempio dell'etorodossia di questo personaggio), per giungere a conclusione che stare in comunione con questo signore, se si vuole essere cattolici e salvarsi l'anima, è impossibile. Quindi, come conseguenza, assistere e farsi amministrare i Sacramenti da coloro che celebrano "Una Cum" con questi personaggi che di cattolico non hanno nemmeno l'ombra, sarebbe preferibilmente da non fare. E' perchè non farlo? Prima di tutto perchè non si può offrire a Dio il Santo Sacrifico della Messa, inficiato con una menzogna (in questo caso il Novus Ordo neanche si può prendere in considerazione, in quanto non è la Messa Cattolica, ma è una celebrazione inventata a tavolino dai nemici di Nostro Signore con a capo l'improponibile "Paolo Mesto").  Secondo perchè l'assistere alla Messa è anche una testimonianza della propria fede nei confronti sia dei credenti che dei non credenti, quindi chiunque assista alla Messa "Una Cum" testimonia che è in comunione con "Bergoglio". Come anche assistere ed accettare come perfettamente cattolici tutti i riti che sono stati riformati modernisticamente, testimonia, come nel caso della Messa Tradizionale "Una Cum", la comunione e la sottomissione ai demolitori della vera fede che oggi vengono governati dal modernista Bergoglio.

Personalmente pensiamo che il solo che abbia messo mano al problema dell'Autorità nella Chiesa sia stato il Vescovo Guérard des Lauriers, che ha avuto il merito di mettere mano a questo determinante problema con la famosa Tesi di Cassiciacum che spiega in maniera completa e teologicamente corretta la "Materialita" è la "Formalità" dell'elezione di un Pontefice.
Il Sedevacantismo totale non ci convince, in quanto implicherebbe numerose dinamiche sottintese che farebbero scomparire la Chiesa dalla faccia della terra, ma noi non disprezziamo affatto questi fratelli autenticamente e seriamente Cattolici, come fanno in tanti che vilmente e in maniera ipocrita tengono i piedi in due staffe: un piede nella tradizione ed un piede nel modernismo pur di rendere plausibile l'autorità dei modernisti, assasini della fede, che abitualmente insegniano l'eresia portando alla perdizione tutte le anime loro assoggettate da una falsa obbedienza che finisce per rinnegare le Verità della Fede Cattolica. Quindi, in definitiva, siamo coscienti che non prendendo una posizione radicale, (chiaramente questo atteggiamento è proponibile solo per chi è cosciente di tutte le problematiche sorte dopo il diabolico Conciliabolo Vaticano II), si oltraggia Dio, consapevolmente od inconsapevolmente, mantenendo in se' una sorta di ipocrisia latente che lacera l'anima di chi vi si trova invischiato dentro, (anche questo è un tenere "i piedi in due staffe").

Tuttavia, per concludere questo breve commento all'intervento del nostro lettore riguardo all'assistere e farsi amministrare i Sacramenti da chi professa con le labbra l'unione con Bergoglio, ma nei fatti non è in comunione con esso, assumiamo il pensiero dello stesso Guérard des Lauriers: 

"Nel prosieguo del testo Mons. Guérard fa però salve due eccezioni, quella nel caso di ignoranza, e quello della mancanza di possibilità di comunicare se non assistendo ad una Messa una cum («la salvezza delle anime costituisce la finalità delle finalità»). Aggiunge pero che «una persona che può comunicare ogni quindici giorni ad una Messa "non una cum", non ha alcuna ragione e NON DEVE QUINDI, nell'intervallo, assistere ad una "Messa una cum", ancor meno comunicarvi".

Ora, considerato il fatto che viviamo nel terribile paradosso in cui le due eccezioni costituiscono il 90% delle situazioni (sommandoci anche tutta la gente che frequenta il Novus Ordo che và a sua volta suddivisa in due fazioni: quelli che ignorano il tutto e giacciono inconsapevolmente in un cammino di fede menzognero e quelli che satanicamente conoscono le problematiche ma hanno fatto una scelta per il nuovo corso conciliare rigettando la verità che va diametralmentre al contrario della volontà di Dio), mentre quella che secondo Guérard des Lauriers debba essere la giusta prassi si limita al 10 % delle situazioni (o forse anche meno), è necessaria la seguente osservazione: senza Sacramenti l'anima Cristiana non può sopravvivere. Costringere qualcuno a rinunciare ai Sacramenti amministrati dagli "Una Cum Bergoglio modernista" è assurdo, ma allo stesso tempo assumere le posizioni degli "Una Cum" va contro la fede, in quanto gli ultimi sei personaggi che hanno occupato la Sede di Pietro sono anticristiani e modernisti sfegatati. Quindi per non far morire le nostre anime accettiamo il consiglio del Vescovo che salva le due eccezioni, subito sopra citate, e che noi pensiamo siano corrette. 
Per il resto ci affidiamo al Signore, in questo tempo di marasma ove la confusione regna sovrana e ci fà vivere veramente in stato di emergenza, convinti come siamo che il Signore (giustamente misericordioso e misericordiosamente giusto) guardi alle vere intenzioni di ogni singolo cuore e supplisca personalmente nei singoli con le grazie necessarie alla salvezza eterna. Il Signore "vede e provvede" a tutti coloro che Lo cercano con "cuore sincero", quindi tutti avremo il necessario per far soppravivere le nostre anime.

Ovviamente la nostra posizione non gode di nessuna "infallibilità", tranne nella constatazione che la "Sessio" e la "Missio" conciliare non sono secondo Dio ma secondo il principe delle tenebre, ma dato che ormai da tempo, da parte di coloro che portano avanti la vilipesa Tradizione, (Sacerdoti o Vescovi), non arriva una parola chiara e certa sull'Autorità, secondo Dottrina autenticamente Cattolica, riteniamo utile proporre ulteriori articoli, per discutere insieme sul problema dell'Autorità. Se poi succesivamente verrà data una dichiarazione certa, de fide,  sull'Autorità (anche attuale) della Chiesa che ci ponga perfettamente nel Cuore di Nostro Signore, siamo chiaramente disposti anche a rivedere le nostre posizioni perchè quello che conta non è la nostra personale convinzione ma è fare la Volontà di Dio, seguendo ciò che insegna la Vera Chiesa Cattolica e non gli insegnamenti dei singoli Sacerdoti o Vescovi che hanno imboccato la strada del compromesso facendo dire alla Tradizione ciò che aggrada al proprio bisogno di sicurezza. Quindi - lo diciamo anche a noi stessi - attenzione a tutti coloro che dicono di avere facili soluzioni rispetto al problema dell'Autorita nel tempo presente della Chiesa Cattolica...


Ecco, dunque, Satana è principe dell’inganno, è colui che seduce il mondo e che sulla Terra fu precipitato; avendo perso, in veste di Lucifero la battaglia con gli Angeli di Dio, questi diviene Satana e ruba anime al Creatore. Lo fa studiando attentamente le vulnerabilità umane, le caratteristiche e capacità ed ogni cattiva inclinazione, ne riesce ad ottenere divina condanna susseguente al peccato dell’uomo ed al suo asservitismo allo spirito immondo” (Stanzione – Di Pietro, i Santi e il Demonio, Milano Sugarco Ed., 2012) 
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Il Parroco Bergoglio, (capo visibile della Nuova Chiesa Conciliare), dice che "non dobbiamo convertire gli altri al cattolicesimo! Basta l'incontro!"...

 "Che andiate e cerchiate ed incontriate i più bisognosi! Però non da soli, no. Con Gesù e con San Gaetano! Vai a convincere un altro che si faccia cattolico? No, no, no! Vai ad incontrarlo, è tuo fratello! E questo basta".

 DAL MESSAGGIO DI BERGOGLIO PER LA FESTA DI SAN CAYETANO 2013

Cosa dicono invece le Sacre Scritture?

Guai a me se non annuncio il Vangelo! (I Corinti 9,16)

Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (Mc 16,15-16)

22 commenti:

  1. [Divido il messaggio in due parti, scusate di nuovo la lunghezza!]. Grazie davvero delle gentile e generosa risposta, che sono contento di aver occasionata a vantaggio magari di una discussione comune e condivisibile anche con altri. Si, anch'io vivo, come dice A.Rita, con grande timore e tremore questa terribile congiuntura ecclesiale. Non vi nascondo però che i contributi ed i consigli dati in merito da certo clero gallicano (in fondo nemmeno troppo occultamente giansenista) mi stiano cominciando davvero ad angustiare (sto parlando ovviamente della FSSPX): ancora ultimamente mi consigliavano - quando obbligati a farlo s'intende, giacché preferiscono di gran lunga mantenere la consegna del silenzio e lasciare i fedeli nella più compiacente ignoranza - di stare molto attento a non ferire il senso ecclesiale mio e del mio prossimo con domande ed asserzioni temerarie ed inopportune, finendo così con lo scandalizzare i semplici e con il ledere la loro fiducia nei confronti di Madre Chiesa; per poi però insegnare loro stessi con la più innocente disinvoltura, a coloro che a parole intendevano preservare dallo scandalo, che "il Papa sbaglia" e che la responsabilità dell'attuale condizione sarebbe tutta e solo della Chiesa stessa!

    No, mi dispiace: il Papa non sbaglia, e la Chiesa non commette errori proprio perché, essendo essenzialmente Santa (Corpo Mistico di Cristo) non può dare il veleno dell'errore ai propri figli al posto del buon cibo della Verità che il suo Divin Fondatore ha inteso distribuisse e che solo a tal fine ha fondata dotandola di un Magistero Infallibile (che si esercita, sebbene diversamente, parimenti tanto su di un oggetto primario d'infallibilità - le verità formalmente rivelate della Dottrina Cristiana concernenti la fede e la morale - che secondario, cioè le conclusioni teologiche, i fatti dogmatici, la disciplina generale della Chiesa, il culto, l’approvazione degli ordini religiosi, la canonizzazione dei santi).

    La questione è davvero madornale, e c'è da stupirsi piuttosto di come riescano a convincere del contrario i fedeli, quando la stessa "Dei Filius" ripete solennemente che: "[...]con fede divina e cattolica, si deve credere tutto ciò che è contenuto nella parola di Dio scritta o tramandata, e che la chiesa propone di credere come divinamente rivelato sia con giudizio solenne, *SIA NEL SUO MAGISTERO ORDINARIO E UNIVERSALE*". Ebbene, mi vorrano nascondere che il "Magistero" del Concilio Vaticano II non abbia preteso d'essere tale, quando per tale è stato dichiarato ("supremo magistero ordinario", testuali parole) dal "Papa" che lo ha presieduto e che ne ha approvato i documenti "nello Spirito Santo"? Che "costui" non avesse proprio in mente almeno la "Dei Filius", quando ha voluto esplicitare la tipologia magisteriale dei documenti dell'assise conciliare o quando ha tuonato, in nome di Dio, "con la stessa autorità suprema che viene da Cristo Gesù", contro Mons. Lefebvre nel Concistorio del 24 maggio del 1976, rivolgendosi "nel nome della Tradizione", "a tutti i nostri figli, a tutte le comunità cattoliche" esigendo che accettasero la riforma liturgica? Qui, dire "pastorale" non toglie niente alla qualificazione magisteriale (ordinaria universale) pretesa e autorevolmente dichiarata, anzi l'avvalora!

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  2. [parte II] Dovrei invece accontentarmi delle dichiarazioni di Don Tranquillo (o di mons. Gherardini) quando asserisce che tale "Magistero" sia inclassificabile? E per chi lo sarebbe? Evidentemente solo per chi pretende avvalersi del diritto di vagliare abitualmente i comandi di un'Autorità legittima - e che d'uopo si ritiene per tale - sempre prima di poterli anche accettare, previo il beneplacito del proprio discernimento, riducendola ad un giudizio solo autorevole, e cioè opinabile; quindi di avere anche il diritto di disobbedire *abitualmente* a colui che si ritiene essere senz'altro e senza alcun dubbio, come confermano quaotidianamente, il Vicario di Cristo in Terra.

    Scrive Leone XIII: «Nel determinare i limiti dell'ubbidienza nessuno creda doversi ubbidire all'autorità dei Sacri Pastori, massime del romano Pontefice, soltanto in ciò che spetta al dogma, il cui pertinace ripudio non può sceverarsi dal peccato di eresia. Che anzi, neppur basta l'accettare con fermo e sincero assenso quelle dottrine le quali, quantunque non definite da un solenne giudizio della Chiesa, tuttavia vengono dall'universale ed ordinario magistero della medesima proposte alla credenza dei fedeli come divinamente rivelate; e si hanno a credere, secondo il decreto del Concilio Vaticano con fede cattolica e divina...» (Sapientiae Christianae)

    Infine Pio IX: «A che serve ripetere così sovente delle dichiarazioni di fede cattolica, e di obbedienza alla Sede Apostolica, quando queste belle parole sono smentite dai propri atti. Ben più, forse che la ribellione non è resa più inescusabile quando si riconosce che l'obbedienza è un dovere? [...] Si tratta, venerabili fratelli e figli beneamati, di accordare o rifiutare obbedienza alla Sede Apostolica. Si tratta di ricononoscere il suo potere anche sulle vostre chiese, *non solo quanto alla fede ma anche quanto alla disciplina*. Colui che lo nega è eretico, colui che lo riconosce e rifiuta testardamente di obbedirgli è degno di anatema" (Quae in Patriarcatu).

    E vi pare che il Papa potesse approvare culto e disciplina ordinari riformati, avvalendosi del medesimo potere magisteriale universale, senza impegnare infallibilmente la propria autorità nei confronti di ciò che di per sé stesso vincola in maniera assolutamente (infallibilmente!) precettiva in ordine al culto divino e alla disciplina religiosa? Se non ne andasse della Fede, tanto varrebbe tornare al rito montiniano, giacché, da quanto insinuano, in esso il "Papa" non avrebbe pregiudicata la propria infallibilità, e danno alcuno ne verrebbe alla professione della Fede con il parteciparvi... ma a tanto non giungono nemmeno loro della FSSPX, e continuano a parlare (ancora per il momento) di peccato contro la Fede quando si tratta di partecipare al NOM e alle Messe una cum celebrate dal clero apertamente modernista, cioè dell'evidenza nel rito montiniano di una patente "contraddizione". Ebbene, contraddizione con cosa, se non proprio e solo con la FEDE, che non può che vincolare sempre *INFALLIBILMENTE* il fedele a SE STESSA nel rito che celebra la sua Verità divina, nel rito che cioè la costituisce in ATTO di fronte e nella stessa PRESENZA SANTA sulla quale fondandosi eternamente si avvalora! No, «non si può rifiutare la riforma liturgica (e canonica) senza negare l'autorità e la legittimità di chi le ha promulgate» (Don. F. Ricossa).

    Un cordiale saluto.

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  3. Il CVII è un atto di Magistero Straordinario non ordinario.
    Il Magistero Ordinario si divide in:
    Infallibile (sotto certe condizioni)
    Non infallibile o mere authenticum
    Da questa suddivisione si comprende che l'autorità non si identifica con l'infallibilità.
    Saluti in Cristo e Maria

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  4. Ho il vago sentore di indovinare che lei sia... La correggo: forse intendeva dire che l'Autorità non si identifica SEMPRE con l'infallibilità, dato che l'Autorità magisteriale apostolica, di per sé, è stata conferita per tale da Dio proprio in ragione dell'infallibilità dell'esercizio magisteriale (regola prossima della Fede)! L'Autorità apostolica (Magistero) non sarebbe difatti tale se non fosse infallibile. Lei commette un sofisma: l'Autorità, quando è tale, coincide con l'esercizio infallibile della stessa, è cioè come tale per la stessa Infallibilità (partecipata analogicamente ad una molteplicità diversificata di atti che la realizzano con più o meno intensità), mentre è il soggetto empirico che non coincide con l'Infallibilità, non coincidendo essenzialmente (connaturalmente) con l'Autorità. Per qual'altra ragione invece sarebbe autorevole l'Autorità? Preferirebbe farne una semplice autorità giuridico-politica o ridurre il Cristianesimo ad una religione "del Libro", cioè ad una sorta di monarchia costituzionale? Come si dice, lupus in fabula!

    Per stringere il cerchio:

    «Alcuni si domandano qual'è l'autorità, qual'è la qualificazione teologica che il Concilio ha voluto attribuire ai suoi insegnamenti visto che ha evitato di dare definizioni dogmatiche solenni impegnanti il Magistero infallibile della Chiesa, Chiunque si riporta alla dichiarazione conciliare del marzo 1964 reiterata il 16 novembre 1964 conosce la risposta. Dato il carattere pastorale del Concilio quest'ultimo ha evitato di proclamare secondo il modo straordinario dei dogmi dotati della nota di infallibilità. ***Tuttavia il Concilio ha attribuito al suo insegnamento l'autorità del MAGISTERO SUPREMO ORDINARIO***; il quale è così manifestamente autentico che deve essere accolto da tutti i fedeli secondo le norme che ha assegnato il Concilio, conto tenuto della natura e del fine di ogni documento» (Paolo VI, 12 gennaio 1966).

    «Un Concilio è Magistero solenne straordinario, ed allora è infallibile, o è Magistero supremo ordinario come Paolo VI afferma del Vaticano II. Il MAGISTERO ORDINARIO UNIVERSALE della Chiesa (cioè dell'unità morale dei Vescovi residenziali, uniti al Sommo Pontefice, dispersi nel mondo e quindi a fortiori riuniti in Concilio) è INFALLIBILE ogniqualvolta propone ai fedeli una dottrina come RIVELATA DA DIO (oggetto primario del Magistero) o CONNESSA CON LA RIVELAZIONE (oggetto secondario)». (È invece semplicemente autentico quando ciò non avviene, e la sua negazione, non comportando una rottura della comunione, corrisponde comunque ad una dottrina erronea, temeraria o perversa).

    Difatti:

    «2. QUESTO CONCILIO VATICANO DICHIARA CHE LA PERSONA UMANA HA IL DIRITTO ALLA LIBERTA' RELIGIOSA. [...] Inoltre dichiara che il diritto alla libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana, quale si conosce, sia PER MEZZO DELLA PAROLA DI DIO RIVELATA che tramite la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell'ordinamento giuridico della società. [...] 9. [...] Anzi, una tale dottrina sulla libertà affonda le sue radici NELLA RIVELAZIONE DIVINA, per cui tanto più dai cristiani va rispettata con sacro impegno.»

    «Tutte e singole le cose stabilite in questa Dichiarazione [D.H.] piacquero ai Padri. E Noi, con la potestà Apostolica conferitaCi da Cristo, unitamente ai venerabili Padri, NELLO SPIRITO SANTO le APPROVIAMO, DECRETIAMO e STABILIAMO, e ciò che è stato sinodalmente stabilito, comandiamo che sia promulgato a gloria di Dio».

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  5. [seguito] Ed ecco infine cosa scriveva in merito all'autorità del Magisterio Ordinario universale (=supremo, =concorde) della Chiesa ancora Papa Pio XII nella "Munificentissimus Deus" (insieme ai già citati Leone XIII e Pio IX, e che lei però si sente tanto tranquillamente di trascurare): «Questo "singolare consenso, dell'episcopato cattolico e dei fedeli" (Pio IX, Ineffabilis Deus), nel ritenere definibile, come dogma di fede, l'assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, presentandoci il CONCORDE insegnamento del MAGISTERO ORDINARIO DELLA CHIESA e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, DA SE STESSO MANIFESTA IN MODO CERTO E INFALLIBILE che tale privilegio è verità rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perché lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse (Conc. Vat: I, Dei Filius)»

    Che Dio aiuti (entrambi) in tempi tanto difficili!

    RispondiElimina
  6. siete diventati sedevacantisti o almeno appoggiate le loro tesi riguardo l'assistenza a messe Vetus Ordo celebrate una cum? cosa ha a che fare questo con il sostegno che date a mons. Williamson che non è giunto a tali tesi o l'omaggio che intendete dare a mons Lefebvre che celebrò sempre una cum?

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  7. Molte grazie di questa disquisizione in cui non ho capito nulla !
    Ammetto la mia ignoranza, ma una cosa ho capito nella vita: quando un discorso è poco comprensibile è perchè chi lo pronuncia ha molta confusione in testa.

    Mi dispiace ma arrivo a questa conclusione per "johannes climacus".
    Forse usando le virgole meglio e le frasi incidentali pure, meglio, si può spiegare meglio.
    Ma, o la foga di scrivere insieme alle citazioni varie inserite o la confusione, impediscono di esprimere in modo chiaro i suoi pensieri.

    Se qualcuno invece ha capito meglio al posto mio, si faccia avanti e traduca quanto scrisse "johannes".
    Gliene sarò grato !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Amico mio, ognuno è quello che è, e non ne ha colpa s'è sincero. Di certo non pretendo di poter insegnare niente a nessuno, ne giudicare chicchessia (il mio è solo un personale contributo che vale quel poco o quel niente che lei giustamente riconosce). Ma com'è che lei invece di ignorarlo, si prende il diritto di canzonarmi? Pretenderà mica per sé un'autorità d'ufficio a giudicare il suo prossimo? E con quale misericodia poi, quando nemmeno le sono mai mancato di rispetto? Bah!

      Comunque sia, a prescindere dal sottoscritto, la Tesi di Cassiciacum è uno degli ultimi grandi frutti della teologia romana, ed è molto bene esposta con le parole del suo autore (Guérard des Lauriers), insieme al bello studio di mons. Donald J. Sanborn sul Papato Materiale, entrambi facilmente reperibili on-line. Se le andasse di espandere ulteriormente i suoi confini mentali e culturali (sicuramente da par suo già vastissimi, non dubito) non avrebbe da farsi mancare nulla, e si metterebbe sicuramente in grado di fare meglio di me. Un cordiale saluto a tutti.

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  8. Ma caro NON amico mio, poichè non la conosco, la tesi di Cassiciacum l'ho ben letta ed apprezzata, per quanto un sunto possa aver letto !
    Ed ho pure avuto modo di ammirare e rimaner commosso della tomba di quel sant'uomo che fu mons. Guerard des Lauriers.

    Ho avuto pure modo di leggere scritti di don Ricossa che descrive con chiarezza notevole la situazione ecclesiale.

    Ma il mio parere sul suo modo di scrivere, non cambia!
    Si renda più semplice e più concreto nello scrivere e farà del bene a sè stesso ed a molti.
    Non mi sembra di averlo così insultato da averne a male.
    Ho solo scritto, e ribadisco, che chi ha un po' di confusione non può scrivere bene le sue idee. Tutto qui.
    Se poi lei ha una visione, invece, chiara veda di esporla in modo chiaro.
    Per ora non mi sembra proprio l'abbia fatto.

    E mi auguro che prosegua a scrivere qui , ma per favore, abbia la gentilezza di farsi capire perchè se io, che ho letto ed aderisco a quanto scrisse Guerard, non ho capito quel che scrisse lei, figuriamoci quanto possono capire altri !

    Solo l'ultima mail l'ho capita perchè ha scritto proprio bene ed in modo chiaro... ;-) Sia sempre così !

    RispondiElimina
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    1. Insomma ce l'ha proprio e solo con me! Ma davvero non ha nient'altro da fare per lasciarmi perdere? Che dire, mi obbliga a ringraziarla di nuovo di avermi voluto dedicare ancora tanto tempo, davvero non lo merito. Poi vede, ho l'inguaribile abitudine di chiamare amici tutti i cattolici, e non vedrei ancora motivi - se sono davvero tali, s'intende - per non farlo, né per non dovermi aspettare da loro altrettanto: in un tempo in cui i cattolici usavano tra loro addirittura chiamarsi fratelli, la carità appresa (s'era stata appresa) imponeva loro nientemeno che l'obbligo dell'ospitalità... Leggo con compiacimento che condivide la Tesi di Cassiciacum, vorrà dire che avrà avuto ben donde per concentrarsi solo ed esclusivamente sul mio modo di scrivere invece di rendere anche un minimo servizio ad una discussione tanto incoraggiante! Altri intenti, come mi fa notare, da parte mia davvero non potevano esserci. Se poi del bene poteva essere fatto incidentalmente a qualcuno (magari, come lei dice, anche a quel povero bisognoso di ammaestramenti stilistici del sottoscritto) di certo converrà che lei non ha voluto contribuirvi in alcuna misura, se non con il dileggio e lo sfottò nei miei confronti. (Se fossi stato un mentecatto, crede avrebbe avuta ragione di ridermi in faccia? Io non lo avrei mai fatto, lei si direbbe di si). Ma del resto, non ho mai avuta l'abitudine d'argomentare ad hominem, per cui rifuggo per principio anche da qualsiasi, pure perdonabilissima, logica di ruffianeria cortigiana, comprendendo inoltre benissimo quanto per molti il web oggi sopperisca (invero malamente) a dolorosi disagi personali e, purtroppo, epocali disfunzioni sociali.

      Comunque, prendendo per buona la critica, ho riletto ancora una volta il tutto e, per riscontro, l'ho fatto rileggere da persona capace di un giudizio competente e disinteressato. Il risultato non le nego è stato per me sufficientemente confortante, sebbene convenisse con l’anonimo di cui più sotto che occorra un po’ di concentrazione (cosa che un tempo mi risulta fosse piuttosto indice di qualità!). La stessa persona m'ha infine consigliato di lasciar perdere certi ambienti virtuali quando si è in vena di abbandoni emotivi e slanci d'entusiasmo: "Quella lì, cioè la rete, è una piscina di squali!" m'ha detto, "non se ne cava che dispiaceri se non si è squali a propria volta". "Guarda un po'", gli ho risposto, "sono finito preciso preciso come nel dialogo dei morti del racconto dostoevskijano!" (cioè "Bobok"), "Appunto!" mi ha risposto.

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  9. Mi associo. Ho letto anch'io molto piú concentrata del solito, ma devo rileggere e fare una specie di analisi logica per poterlo capire. Johannes non se ne abbia a male. Riformuli e ci riproponga i suoi concetti. A me interessano molto. Gli altri qui nel blog esprimono concetti profondi ed un po' ostici ai più, ma si fanno capire, anche a persone come me, ancora non
    molto abituate ad entrare così a fondo in temi così e complessi. Luisa L.

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  10. Mì associo anchi'io. Mardunoblo ha espresso bene quel che ho provato leggendo l'intervento di johannes climacus: la confusione. A differenza degli altri utenti non sono neanche riuscita di finire a leggere...Potrebbe essere un po' più sintetico?

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  11. Sono molto dispiaciuta nel vedere che un argomento tanto interessante ed importante per tutti noi possa venir messo da parte, per stuzzicarsi a vicenda sullo stile dialettico di chi entra nei commenti....ognuno ha il suo stile...
    Johannes ha un linguaggio certamente non comune e denso nei concetti e nell'esposizione, ma non mi pare che sia incomprensibile, né che la preparazione in genere sia un demerito. Del resto la complessità del tema richiede concentrazione ed impegno ( quando ho letto per la prima volta alcuni stralci di Guèrard De Lauriers mi girava la testa...)
    e comunque ringrazio ancora questo fratello per il commento che ci aveva mandato nel precedente articolo e che ha trovato tempi maturi per affrontare finalmente questo argomento che, sono certa, stia a cuore a molta più gente di quanto non si pensi.....

    Inoltre, Johannes, ti ringrazio anche per quanto scrivi qui, che mi suona anche come uno sfogo personale, indubbiamente condivisibile.

    Caro Mardu, avrai notato che alla fine ci stiamo arrivando anche noi....da tanto tempo parlavi nei commenti della Tesi....e finalmente abbiamo trovato il modo per avviarne la discussione....cosa ci puoi dire in merito, tu che ormai da tempo la condividi?... Mi è preziosa la tua riflessione....

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  12. Un grazie sentito a Luisa e Giacinta che condividono la mia sensazione ed il mio non capire bene!
    Ce ne fossero di Don Ricossa, che scrivono di argomenti ostici e profondi con chiarezza, la situazione cattolica sarebbe ben diversa...!
    http://www.sodalitium.biz/index.php?ind=downloads&op=entry_view&iden=62

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  13. Ollalà ! Annarita carissima, chiedi a me commenti sulla tesi ?
    A me che sono cresciuto in conoscenza leggendo le vostre argomentazioni sul blog ?

    Comunque posso dire che proprio leggendo ed analizzando qui per qualche anno, sono arrivato alle conclusioni di Johannes e di altri che ora hanno ben compreso la situazione della Chiesa ufficiale: non è più la Chiesa Cattolica ma il simulacro di essa con tutto l'apparato burocratico e l'impostazione diffusa nel mondo.
    Non è più la roccia cui aggrapparsi nel mare ma un budino che si mescola nelle cloache del mondo tanto per dare una sensazione dolce prima che il resto della cloaca puzzolente ti entri in bocca.

    Mi dispiace aver dato la sensazione di infierire sul "Climaco", ma ritengo estremamente importante, di questi tempi, rendersi chiari e permettere a chiunque arrivi, anche ai saprofiti ( di cui parlai tempo fa) di cogliere il dubbio dalle loro posizioni papòfile.

    Come scrissi tempo fa ritengo che la tesi di Cassiciacum, scritta da un dottissimo teologo, cacciato da Montini perchè non più in linea con la nuova chiesa massonizzata, sia l'UNICA tesi umanamente valida e condivisibile per accertare l'inidoneità di certi personaggi eletti come papi.

    Elezione da parte di chi?
    Da parte di cardinali scelti dal "papa" precedente sempre con le stesse modalità e tralasciando di vagliare la loro appratenenza o meno alla massoneria.
    Quindi cosa può uscire da un conclave di massoni , per la maggior parte ?
    Un papa filo-massonico ! Quindi non un papa, ma un simulacro di papa. Infatti ora siamo arrivati alla presa di posizione chiarissima di Bergoglio che rifiuta apertamente di definirsi papa.
    Ma ovviamente non lo fa dicendo " non mi sento papa" ma dicendo che vuole essere più a contatto con le persone e che anticamente il papa era vescovo di Roma.

    Il veleno è dato in minime dosi, lentamente per uccidere subito i più fragili.
    Ma poichè il Signore decide quel che vuol Lui, ecco che il veleno della chiesa universal-massonica, dato a piccole dosi crea dei resistenti al veleno che cominciano ad aprire gli occhi.
    Vedasi il blog "Riscossa cristiana che suscita un dibattito sullo scivolamento di Bergoglio nell'errore dottrinale..
    http://www.riscossacristiana.it:80/index.php?option=com_content&view=article&id=2683:a-lampedusa-il-papa-e-scivolato-nellerrore-dottrinale-pubblichiamo-nuovi-interventi-dei-lettori&catid=61:vita-della-chiesa&Itemid=123
    segue....

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  14. ..continua..
    Son queste aperture di occhi da parte dei fratelli cattolici, come giustamente li definisce "Johannes", che mi rendono lieto in questi tempi di devastazione morale ed ecclesiale.
    E' questo a cui ognuno deve tendere nel blog: non a mostrare la propria cultura ed inalberandosi perchè il proprio linguaggio diventa poco comprensibile !

    Annarita, io ho sempre capito quanto scrivete e non insisto su punteggiature mancate o su errori grammaticali di Gianluca perchè non sono cose importanti rispetto a quanto scritto che è sempre ben comprensibile a chiunque, anche ad uno come me che, ripeto ha imparato qui dottrina, tradizione ed altro !

    L'arrivo alle medesime conclusioni mi da' grande gioia ed una sensazione di maggior condivisione.
    La fraternità Fsspx ha i tempi contati poichè hanno vissuto di eredità "dottrinale" di Lefebvre.
    Ma Lefebvre aveva anche lui commesso degli errori per non spingere troppo verso la tesi di Cassiciacum che lo inquietava parecchio.
    E quegli errori si sono riprodotti nella fraternità fino a generare le lacerazioni che ora vediamo.

    Auguro quindi anche a tutti coloro che seguono "disperatamente" la messa delle fraternità di dirigersi finalmente verso quell'approdo sicuro che la messa di San Pio V.

    Come disse S, R. Bellarmino ed altri, in tempi di crisi e di dubbio conviene rivolgersi all'antico, ovvero:
    ritornare alla strada vecchia, percorsa da secoli e da milioni di martiri nel mondo per ritrovare quello spirito di chiesa cattolica, universale, che ora è spento completamente nel novus ordo-orror (nuovo orrore).

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  15. Mi associo alle validissime parole del bravo Mardunolbo. Non si potrebbe descrivere meglio la situazione.

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  16. Il problema è che una tradizione, oltre che di leggi, è fatta di simboli. I simboli vibrano e queste vibrazioni arrivano, anche inconsciamente, alle persone. Da anni, con impressionante pervicacia, i simboli che costituiscono il Corpo della Chiesa, l'amata Sposa, vengono lentamente eliminati proprio da coloro che per magistero dovrebbero custodirli per noi. Questo le persone anche inconsciamente (perchè i simboli sono potenti), lo percepiscono. Quindi o si rivolgono altrove, o si stordiscono aderendo a forme espressive molto in voga all'interno della nostra Chiesa, o entrano come me in uno strano limbo, una sorta di NON UNA CUM personale, in cui la fede in Cristo e nella sua Chiesa impediscono l'allontanamento. Consapevoli che non esiste altro posto oltre questo, ma che qualcuno lo sta distruggendo. Ora, ritengo che tutto ciò abbia un senso (quale ancora non so), ma attendo con fede. Prendo atto che le spiagge sono piene - vedi Rio gig - e le chiese vuote. Ciao. Luisa L.

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  17. Quando ho trovato una messa in stile antico ho ricominciato a vivere dentro.
    Quando poi ho trovato, per caso, una messa in stile antico e NON "una cum papa mendacio", allora ho sentito una liberazione , una vibrazione ,come dice giustamente Luisa, che dapprima mi ha dato un relax che da anni non provavo, poi mi sono "disintossicato" mano a mano ed ora , quando non posso sentire "quella" messa, MI MANCA !

    Mai mi era successo prima. Andavo alla messa regolarmente con una tristezza ed un vuoto che mi prendeva al sentire tutta una celebrazione che era tutta umana.
    Parole di consacrazione fatte per l'uomo, predica vuota, fatta per ostentare (chi ricorda mai le parole dette in una di queste prediche ?) gesti "simbolici" come il darsi la mano, che sono solo ostentazioni democratiche di falsa comunità, eccetera eccetera.

    Poi, finalmente, un cambio migliorativo, quindi, il cambio radicale e disintossicante:
    un sacerdote che borbotta o bisbiglia dialogando con l'Eterno, si gira qualche volta e si rivolge alla "plebe" (che non è il Sacerdote) che attonita e zitta segue quel che può ma ne capisce tutta la sacralità...
    E soprattutto non è in accordo con una falsa chiesa ed un falso papa, ma in accordo con la Chiesa di Sempre, quella Cattolica di sempre, dei santi, dei martiri, di Padre Pio, di San Pio X, di San Pio V e di tutti i papi che hanno reso grande la Chiesa Cattolica.

    Ecco quello che sento, aldilà di quello che penso e che mi ha condotto a vedere e provare per credere.
    ha ragione Luisa: la tradizione , quindi la Chiesa, è fatta anche di simboli, ed i simboli vibrano e si percepiscono !

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  18. Caro Giorgio, sepolcrale tombarolo imbiancato di putredine, il tuo consiglio è di quelli preziosi che ricordano l'Inferno. la tua voluttà nello scrivere qui è indice della tua profonda ed inalterabile curiosità belluina. Complimenti ancora; il tuo scritto ricorda a molti quanta idiozia c'è in giro ! Grazie,ed ancora grazie.

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  19. Giorgio di San Sepolcro, pregheró per te. Sei messo malissimo. Luisa L.

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  20. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=rm3JrCDczXY

    discorso molto chiaro di don Ricossa, che spiega la tesi di Cassiciacum in pratica, esponendo il problema dell'elezione di Bergoglio.

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