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lunedì 14 novembre 2011

Il modernismo “la cloaca in cui confluiscono tutte le eresie”. Questa dottrina condanna di fatto la Gerarchia post Conciliare imbevuta di questa "cloaca"...

Motu proprio  di San Pio X
Praestantia Scripturae Sacrae

Nel quale si ribadisce la condanna del modernismo, 
si menzionano le pene e si commina la scomunica per i trasgressori

Encomiata l'eccellenza delle Sacre Scritture e raccomandatone lo studio, il Nostro Predecessore Leone XIII, di immortale memoria, nell'Enciclica "Providentissimus Deus", pubblicata il 18 Novembre 1893, dettò leggi per il retto ordinamento degli Studi Biblici; e dopo di aver rivendicati i Libri Sacri dagli errori e dalle calunnie dei Razionalisti, li difese altresì dai placiti di una falsa scienza, che si decanta come critica sublimiore: i quali placiti, evidentemente, altro non sono, secondo le sapienti parole del Pontefice, che "commenta Rationalismi e philologia et finitimis disciplinis detorta". 
Per ovviare poi al crescente pericolo della diffusione di idee inconsiderate ed erronee, lo stesso Nostro Predecessore colle Lettere Apostoliche "Vigilantiae studiique memores", del 30 Ottobre 1902, istituiva la Pontificia Commissione Biblica, composta di alcuni Cardinali cospicui per dottrina e per senno; alla quale Commissione venivano aggiunti come Consultori vari Ecclesiastici, scelti fra i dotti in materia teologica e biblica, e diversi per nazionalità, nonché per preferenze di metodi e di pareri nel campo degli studi esegetici. 
Nel far ciò, il Pontefice mirava ad un vantaggio, altamente utile agli studi e particolarmente consentaneo all'indole dei tempi, vale a dire a far sì che in seno alla Commissione fossero presentate, ponderate e discusse sentenze di ogni sorta; e che, prima di addivenire ad una ferma decisione, i Cardinali, secondo le norme prescritte nelle citate Lettere Apostoliche, dovessero prendere in accurato esame gli argomenti favorevoli e contrari alle varie questioni, e niente omettessero di quanto potesse giovare alla perfetta conoscenza del vero stato dei problemi biblici portati in di scussione. Soltanto dopo siffatto procedimento, dovessero le prese decisioni sottoporsi al Sommo Pontefice per la relativa approvazione, ed essere poi pubblicate. Premessi lunghi esami e deliberazioni profondamente mature, la Pontificia Commissione Biblica ha felicemente emanate alcune decisioni oltremodo utili per il vero incremento e per sicura regola degli studi biblici. 
Pur tuttavia Noi vediamo che alcuni, troppo proclivi ad opinioni e metodi infetti di malsane novità, e troppo teneri per una malintesa libertà, che è vera ed intemperante licenza, pericolosissima in materia dottrinale e feconda di mali assai gravi contro la purezza della fede, non hanno fatto, né fanno alle menzionate decisioni, malgrado l'approvazione ad esse data dal Pontefice, quella ossequiente accoglienza che si dovrebbe. 

Per la qual cosa troviamo necessario di dichiarare e di decretare, come con questo Nostro atto dichiariamo ed espressamente decretiamo,  che tutti sono tenuti in coscienza a sottomettersi alle decisioni passate e future  della Pontificia Commissione Biblica,  non altrimenti che ai Decreti dottrinali delle Sacre Congregazioni approvati dal Pontefice;  e che coloro, i quali verbalmente od in iscritto contraddicono a tali decisioni,  non vanno esenti dalla nota di disobbedienza e di temerità,  né, per conseguenza, sono immuni da colpa grave:
ciò indipendentemente dallo scandalo che arrecano,  e dalle responsabilità che possano incorrere a Dio
per altre temerità ed errori che sogliono accompagnare simili opposizioni.
Inoltre, nell'intento di reprimere la crescente audacia di non pochi modernisti, i quali con ogni sorta di sofismi e di male arti si studiano di togliere forza ed efficacia non solo al decreto "Lamentabili sane exitu", emanato per Nostro ordine dalla S. Congregazione del Sant'Uffizio il 3 Luglio 1907, ma anche alla Nostra Enciclica "Pascendi Dominici gregis" del dì 8 settembre di questo stesso anno, 
 Noi rinnoviamo e confermiamo, 

in virtù della Nostra Apostolica autorità, 
tanto quel Decreto della Sacra Suprema Congregazione, 

quanto l'anzidetta Enciclica, 

aggiungendo la pena della scomunica 

a danno di coloro che contraddicano a questi documenti, 

e decretoriamente dichiarando che chiunque ardirà sostenere, 

il che Dio non permetta, 

alcuna delle proposizioni, opinioni e dottrine riprovate 

nell'uno o nell'altro dei documenti suddetti, 

sarà soggetto ipso facto alla censura del Capo Docentes della 

Costituzione "Apostolicae Sedis", 

che è la prima delle scomuniche latae sententiae riservate simpliciter al Romano Pontefice. 
 
Esempio di gerarchia modernista con le varie sette all'interno della Chiesa, (Ratzinger e Kiko Arguello, fondatore della setta eretica Neocatecumenale)...
 
Questa scomunica poi è indipendente dalle pene, nelle quali quanti mancheranno in ordine ai surriferiti documenti possono incorrere come propagatori e difensori di eresie, allorquando le proposizioni, opinioni o dottrine da essi propugnate siano eretiche; il che agli avversari dei due citati documenti accade in non pochi casi, e principalmente allorché difendono gli errori del Modernismo, sintesi di tutte le eresie. 

Presi questi provvedimenti, Noi torniamo a raccomandare caldamente agli Ordinari diocesani ed ai Superiori degli Istituti Religiosi di vegliare con ogni diligenza sugli insegnanti, specialmente dei Seminari; e quando li vedano infetti di errori modernisti e di malsane novità, ovvero meno sottomessi alle prescrizioni della Santa Sede, in qualsiasi modo pubblicate, li allontanino affatto dall'insegnamento. Per egual modo, escludano dalle sacre Ordinazioni quei giovani, i quali lascino il più piccolo dubbio di correr dietro a dottrine condannate o a dannose novità. Nell'istesso tempo li esortiamo ad invigilare sempre e con ogni premura i libri e le altre pubblicazioni, già troppo numerose, che presentino idee e tendenze simili a quelle condannate nell'Enciclica e nel Decreto; libri e pubblicazioni di tal fatta eliminino dalle librerie cattoliche e molto più dalle mani della gioventù studiosa e del Clero. 
Adempiendo con zelo questo ufficio, essi promoveranno altresì la vera e solida cultura intellettuale, che deve essere precipuo oggetto della Pastorale sollecitudine. 
In forza dell'autorità Nostra, Noi vogliamo e comandiamo che tutte queste disposizioni restino fisse ed abbiano efficacia, non ostante qualunque cosa in contrario.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 18 Novembre 1907, anno V del Nostro Pontificato.

 Altro esempio di opere moderniste, Assisi III la reiterazione di Assisi 1986...
 
Assisi 1986

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. In sintesi:
    1 quando un Papa definisce e condanna in maniera infallibile, questo è il caso di San Pio X e di tutti gli altri Santi Papi che lo hanno proceduto, deve essere obbedito senza se ne ma.

    2 Noi cattolici che siamo Papisti e amiamo il Vicario di Cristo obbediamo dunque doverosamente e scrupolosamente ai Suoi insegnamenti solenni poichè sono quegli INFALLIBILI INSEGNAMENTI ETERNI ED IMMUTABILI che Gesù stesso ci comunica: agendo così noi rimaniamo nella Comunione dei Santi e pienamente Cattolici nel fine della Salvezza come Cristo, e la Sua Santa Dottrina, ci hanno insegnato.

    3 La Chiesa conciliare invece ha clamorosamente disobbedito ai precedenti Vicari di Cristo negando direttamente la Volontà dello Spirito Santo e di Cristo stesso: agendo così,la CHIESA CONCILIARE è diventata a tutti gli effetti una CHIESA SCISMATICA sia materialmente che formalmente poichè ha disobbedito in piena coscienza e volontà.


    Io aspetto sempre che qualche esperto della chiesa conciliare possa smentire questa breve sequenza di punti, ne dubito fortemente...ma ben venga...temo che questo sia davvero il tragico sunto dei fatti...

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  3. Almeno si fosse trovato un papa odierno che avesse confutato con ricchezza e logica di argomentazioni,ciò che fu scritto prima con dichiarazione papale! Invece no! Strano vero?!Per alimentare la confusione o per non avere il coraggio di disdire quanto definito prima, per non incorrere nella scomunica ?

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  4. Ratzinger ha parlato di controsillabo ma ha sorvolato su tutto quello che questo comporta: eresia, infrazione di definizioni solenni, dell' infallibilità papale, di apostasia, di scisma...la cosa se non fosse drammatica sarebbe ironica...

    è come dire: Pio IX, San Pio X ??? CE NE FREGHIAMO!... con un bel sorriso sulle labbra!

    Inutile dire che la cosa rattrista moltissimo Gesù...è un arditezza senza confronti.

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